La famiglia si allarga! Foto di Andrea Mangoni

Stamattina abbiamo fatto il bis! Un nuovo ovetto pigolante, un piccolo becco appuntito che fora il guscio, e.... voilà! La Nerina è mamma per la seconda volta!

E questo piccolo mi ha insegnato una cosa... mai mollare, mai sottovalutare la Vita e mai dar per scontato nulla. Sì, perchè questo fagottino nero è arrivato da un uovo che alle prime due sperature era risultato non fecondato. Chissà cosa lo ha spinto ha ritardare il proprio sviluppo rispetto ai fratellini... fatto sta che lui ora è nato ed alcuni di quelli che invece si stavano accrescendo nelle uova non ce l'hanno fatta.

E siamo a due! Non so se ci sarà un terzo pulcino... alcune uova davano segno di essere andate a male, qualche giorno fa. Ma per cominciare l'anno questo primo risultato mi va più che bene.

ancora il nuovo pulcino... Foto di Andrea Mangoni

Il primo pulcino della Nerina! Foto di Andrea Mangoni

Stamattina un pigolare sordo mi ha accolto quando sono entrato nel locale che ospita la Nerina in chioccia. Un pigolare caratteristico, proprio dei pulcini che stanno per uscire dall'uovo. Mi sono chiesto per un attimo se sarebbe uscito oggi o magari se ce l'avrebbe fatta domani... domande inutili. Dopo poco più di due ore il fagottino di piume che vedete qui sopra era felicemente adagiato sulla paglia vicino alla sua mamma.

Nerina è incuriosita, quasi intimorita da questo minuscolo fagottino. Se lo infila con teneri colpetti di becco sotto un'ala, e lui ogni tanto riemerge con la testina dal groviglio di penne nere, pronto a scrutare il mondo sotto lo sguardo vigile della mamma.

Il colore delle zampe e del becco non promette certo di essere in standard, tutt'altro; ma non importa... la cosa più importante è che sia nato. Ora non mi rimane che attendere per capire se qualche altro uovo vorrà schiudersi oppure no. In ogni caso, io sono felicissimo così: è un bel modo per iniziare l'anno di allevamento.

Nerina e il suo batufolo! Foto di Andrea MangoniNerina e il suo batufolo! Foto di Andrea Mangoni

Un prugnolo (Prunus spinosa) in fiore.

Un prugnolo (Prunus spinosa) in fiore. Tutte le foto sono di Andrea Mangoni

Ieri la giornata è iniziata con alcune belle sorprese. innanzitutto, da qulahce giorno le Polverara sembrano tutte piuttosto ansiose di elargire generosamente il proprio carico di uova. Uova piccole, candide, ma gustose e delicate. Così anche ieri alcune uova sono finite sotto la Nerina - che come mamma chioccia si sta rivelando una macchina da cova. La tacchina ha iniziato a deporre!

In compenso, sembrava sparita la tacchina. Ho passato mezz'ora a cercala in ogni anfratto del recinto, sotto la legnaia, nelle vecchie ceste, nulla. Alla fine l'ho trovata, tra il muretto e un ammasso di lamiere e bancali di legno, accovacciata sul suo tesoro: ebbene sì, anche lei ha iniziao a deporre! Al momento siamo a quota sette uova, ma spero vivamente che la cifra si faccia via via più cospicua. Il suo compagno continua a pavoneggiarsi facendo la ruota ad ogni piè sospinto, e - forse deluso dalla tacchina che non gli dedica più molto del suo tempo, ha deciso di corteggiare le grosse ovaiole, con risultati che vanno dallo spassoso al preoccupante, a seconda della taglia delle galline (alcune sono grosse più di lui!).

Ma on è stata solo una giornata da "pollaio". Stasera ho piantato in campagna, lungo il mio fossato, un piccolo cespuglio di prugnolo (Prunus spinosa). Ho recuperato questa piana l'anno scorso, dopo che la pulizia di un fossato attiguo l'aveva completamente sradicata... essendo l'unica pianta della sua specie nell'arco di alcui chilometri, l'ho raccolta e trapiantata in vaso per un anno, prima di farla tornare alla natura. E' una pianta preziosa, che alimenta molti animali: in primavera è tra le prime a fiorire, prima ancora di mettere le foglie, ricoprendosi di centinaia di fiori bianchi; in estate le foglie ospitano la prole di molte specie di farfalle, ed i frutti blu, piccoli ed aspri, sono appetiti da uccellie mammiferi, oltre a poter essereutilizzate anche in cucina ed in farmacopea. Insomma, una pianta utilissima, che non dovrebbe mancare nelle siepi spontanee, assieme alla rosa canina (Rosa canina) ed al biancospino (Crataegus monogyna).

Il vaso non è rimasto vuoto a lungo: ha subito ospitato tronconi delle radici e dei getti di un presunto pallon di maggio (Viburnum opulus), "salvato" dopo che la pulizia di un cavalcavia l'aveva lasciato affiorante dal terreno, a pezzi. Ma di lui ci sarà modo di parlare più avanti, quando si sveglierà con la primavera...

le preziose uova della tacchina..

Occhi della Madonna (Veronica sp).

Occhi della Madonna (Veronica sp). Tutte le foto sono di Andrea Mangoni

La campagna, in questi giorni uggiosi, sembra faticare un pò a scuotersi di dosso l'apatia dell'iverno... ma il risveglio è alle porte, e si fa sentire prepotente un'aria di nuova vita. I prati sono marezzati del lilla del lamio purpureo (Lamium purpureum), dell'azzurro degli occhi della Madonna (Veronica sp.) e delle prime margheritine (Bellis perennis).

Lamio purpureo (Lamium purpureum).

Qua è là risplendono, come piccoli soli dorati, le corolle basse basse del radìcio de can (Taraxacum officinale), in attesa che il clima più mite le faccia esplodere in tutto il loro splendore. I fossati non pullulano ancora di vita, ma le prime avvisaglie si fanno sentire. Nelle acque fredde ieri nuotavano pigre due femmine di tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris), probabilmente in attesa di qualche maschietto in vena di corteggiamento. Tra i macroinvertebrati sembrano essersi svegliate solo le chiocciole acquaiole e qualche anellide di fondale... niente insetti e loro larve, per adesso, mentre gli aselli (Asellus sp.) si rincorrono sotto il fogliame in decomposizione.

Gli alberi e gli arbusti non sembrano troppo ansiosi di emettere foglie; pazienza, bisognerà aspettare ancora un pò...