Appunti di Avicoltura: la Leccese.

Gallo Leccese. Foto di Gino Di Mitri.
Il nostro viaggio tra le razze ed i ceppi avicoli italiani ci porta oggi nella calda ed assolata Puglia, bagnata dal mare e inondata dai sapori e dai profumi del Mediterraneo.
Galline di razza Leccese isabella. Foto tratte dal libro Zootecnia speciale di T. Bonadonna, anni 40, e riprese dal sito http://www.ilpollaiodelre.com
E' qui che trova la sua origine un avicolo molto particolare, la Gallina Leccese, appunto, un ceppo locale della razza Italiana Comune Autoctona. Selezionata negli anni '30 del secolo scorso presso l'Istituto Tecnico Agrario di Lecce, a partire da uova reperite nei dintorni, essa venne citata da Bonadonna, Pozzi e Trevisani; si trattava di un tipico pollo italiano, paragonabile per molti aspetti alla livornese, dalla forma slanciata, portamento fiero, coda rilevata e falciformi corte, con orecchioni bianchi, tarsi gialli e uova a guscio bianco.
Gallo Leccese cuculo. Foto di Gino Di Mitri.Un latifondista salentino, Raffaello Garzia, ne selezionò un tipo più pesante, a tarsi ardesia, che ricordava forse di più una Minorca. Erano presenti una colorazione detta moresca, corrispondente ad un perniciato molto scuro, una isabella, frumento, e poi la bianca, la cucula, l'argentata. Comunque sia, tutte le varietà di questo ceppo finirono presto nell'oblio, senza lasciar apparentemente traccia di se, per parecchie decine di anni.
Ma di recente un gruppo di esperti, capitanati da Gino Di Mitri, Storico della Scienza, si sta occupando del suo recupero, partendo da esemplari reperiti nel territorio. Armati di santa pazienza, il prof. Di Mitri ed i suoi colleghi hanno ricercato presso masserie sperdute nelle campagne quello che restava dei polli locali, acquistando capi adulti e uova, e selezionando gli animali per tornare ad ottenere in purezza i fenotipi un tempo noti.
Gallo Leccese moresco. Foto di Gino Di Mitri.Allevati con metodi tradizionali, alimentati con orzo e farro, questi avicoli si sono rivelati robusti e frugali, vivaci ed ovviamente perfettamente adattati al clima salentino. Oggetto di un progetto di recupero da parte della Camera di Commercio di Lecce, questo ceppo è un pò il simbolo di quanto si può ottenere ricercando davvero sul territorio ciò che rimane del nostro patrimonio avicolo nazionale.
Per maggiori informazioni:
prof. Di Mitri: ginodimitri@tiscalinet.it
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, mi chiamo Samuele e Sarei interessato all'argomento e ne vorrei sapere di più.Se possibile vorrei anche comprare delle galline leccesi per il ripopolamento..

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Samuele,
alla fine del post trovi la mail del prof. Di Mitri. Devi contattare direttamente lui, io non ho nè esemplari ascrivibili al ceppo nè tantomeno so darti maggiori informazioni su come fare per ottenerli. Ciao!

Anonimo ha detto...

ok grazie mi informerò ,ciao..