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Cari amici, quest'anno l'Università Popolare di Camponogara ha organizzato, in data 1 e 2 Settembre 2012, una serie di incontri e conferenze che confluiscono nella prima edizione della "EXPO - La fiera dei saperi". In questa occasione, in quanto docente dei corsi di Botanica e Giardinaggio, terrò il primo settembre alle ore 15.10 una miniconferenza dal titolo: "Biodiversità: una sfida possibile". Sarà un'occasione in più per parlare delle tante problematiche che la difesa della biodiversità riscontra nel panorama agronomico odierno, oltre che di salvaguardia delle antiche varietà ortofrutticole. Io sarò comunque presente dalle 10.00 alle 18.30, per cui chi volesse fare quattro chiacchiere viso a viso sarà il benvenuto.  La fiera si svolgerà presso le Scuole Primarie Don Milani di Camponogara e in piazza Mazzini a Camponogara (VE). Per maggiori informazioni, cliccate sull'immagine sottostante e scaricate il volantino. A presto!

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Primo piano di giovane Polverara sparviero scuro. Foto Andrea Mangoni.

Molti allevatori desiderano provare a selezionare nuove colorazioni all'interno di una ben determinata razza. Questo lavoro può essere molto difficile e complesso, e di certo richiede pazienza, scrupolosità e soprattutto una buona conoscenza delle basi di genetica delle colorazioni per riuscire a ottenere qualche risultato nel giro di poche generazioni.Oggi voglio vedere con voi un esempio a questo proposito, riguardante la razza Polverara e la colorazione sparviero.

Da alcuni anni sto infatti provando a selezionare tale colorazione nella Polverara. A questo scopo, ho iniziato lo scorso anno incrociando una gallina di grande taglia, tipologia mediterranea e colorazione sparviero (reperita nelle campagne del vicentino) con un Polverara nero. Ho ottenuto alcuni galli sparviero scuro con ciuffo posteriore, accenno di barba, cresta semplice che si sdoppia posteriormente, bargigli evidenti. Ho tenuto un esemplare e ne ho donato un secondo a un allevatore padovano che quest'anno, dopo averlo fatto accoppiare con una femmina nera di Polverara, ha ottenuto questo giovane pollastro che mi ha poi regalato e che vado a mostrarvi. 

Primo Piano di una giovane Polverara sparviero scuro. Si nota bene la piccola cresta a cornetti, perfetta. Foto Andrea Mangoni.

L'animale è troppo giovane per stabilirne il sesso agevolmente, ma la forma della testa, la cresta arrossata, così come l'abbozzo di bargigli, mi fa pensare che si tratti
Melone rospo. Foto di Andrea Mangoni.
Da tempo speravo di avere l'occasione di coltivarlo, ma non ero mai riuscito a trovarlo. Lo scorso anno invece l'amico Angelo Passalacqua de Gli amici dell'orto mi aveva fatto dono di alcuni semi provenienti dai suoi esemplari. Così anch'io, finalmente, sono riuscito a veder crescere nel mio orto una pianta davvero particolare: il melone rospo.

Il melone rospo, anche se a causa del suo aspetto ricorda una zucca, è in realtà un vero e proprio melone, appartenente al gruppo dei cantalupi (Cucumis melo gruppo cantalupensis). È rotondeggiante, leggermente schiacciato ai poli, con evidenti costolature; ma il suo nome peculiare si deve alla buccia, ricca di gibbosità ed escrescenze, che ricorda vagamente la pelle del poco avvenente anfibio.

Il melone rospo visto da sotto (a sinistra) e da sopra (a destra). Foto Andrea Mangoni.

In verità la buccia dei frutti prodotti dalla mia pianta era sì rugosa, ma non eccessivamente ricoperta di

Sparta, gallo bianco di Polverara. Foto di Andrea Mangoni.

Questo post vuole essere un esempio di come nel mio allevamento pongo in essere l'applicazione di alcuni di quei principi di selezione di cui vi ho parlato tempo fa. 

In questi giorni ho iniziato a fare una prima selezione sommaria dei Polverara e degli ibridi F2 con 75% di sangue Polverara (Polverara x [Polverara x La Flèche]). Avrei dovuto scegliere un gallo da usare come riproduttore per l'anno venturo in una delle mie linee di sangue, ma quale tenere? I giovani galli promettenti erano molti,  ma la scelta avrebbe dovuto avvenire tra i
Giovane gallo di Ermellinata di Rovigo. Esemplari di Giuliana Cappelletto e Gianni Uliana. Foto Andrea Mangoni.

Nell'immediato dopoguerra, nella seconda metà del secolo scorso, l'avicoltura nazionale stava ancora cercando di trovare una strada che permettesse all'Italia di vantare alcune razze a duplice attitudine che si rivelassero formidabili produttrici quanto tante gloriose razze straniere (Plymouth Rock, New Hampshire, Orpington, eccetera). Fu così che nel 1959 alla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo si procedette a selezionare una nuova razza, partendo dall'incrocio di Sussex e New Hampshire: l'Ermellinata di Rovigo.

Adulti di Ermellinata di Rovigo. Esemplari di Giuliana Cappelletto e Gianni Uliana. Foto Andrea Mangoni.

L'Ermellinata di Rovigo è un pollo di tipo eterosomo, simile alle razze che hanno contribuito alla sua
Differenti varietà di mais (Zea mais). Mai come ora la biodiversità agronomica del nostro continente è a rischio di erosione genetica. Foto Andrea Mangoni.

La notizia sta rimbalzando sui social network italiani solo ora, ma risale al 12 luglio scorso: l'Unione Europea starebbe dando il colpo finale al libero scambio di sementi di antiche varietà orticole. Ovverosia in un Europa in cui si discute se liberalizzare le droghe leggere diventa illegale scambiarsi i semi di un pomodoro. Ma cosa è successo davvero? E come stanno le cose?
L'Unione Europea ha recentemente dato ragione alla ditta sementiera Graines Baumaux sas nella sua causa contro Kokopelli, l'associazione no profit che si salvaguarda e commercializza semi di antiche varietà orticole provenienti da tutto il mondo. L'accusa nei confronti di Kokopelli era quella di concorrenza sleale e di vendita di varietà orticole non comprese nel registro europeo delle sementi ammesse alla vendita o allo scambio. In pratica, l'Unione Europea ha sancito che

Negli ultimi anni mi è capitato più volte di aver necessità di cedere, per motivi logistici (spazio) ed economici (spese di gestione) alcuni dei miei animali, nella fattispecie quei capi che andavo a scartare dalla selezione compiuta. In questo modo sono però entrato in contatto con un mondo che credevo inesistente, popolato da una creatura degna di un manuale di criptozoologia: l'acquirente improbabile. Vista la notevole panoplia di comportamenti registrati, permettetemi il lusso di un piccolo post polemico sull'argomento. 

  1. Ciao, mi puoi dare gratis un animale? Visto che tu allevi ceppi così rari, sarai certo contento di darli via gratis pur di diffonderli! Già, certo. Perché io devo per forza essere felice di cedere animali che comunque sono frutto di anni di sacrifici, sforzi e selezione al primo che mi scrive, persona di cui non consoco le doti come allevatore, la serietà, la passione, in poche parole nulla... vero? Ok, se era una prova per il tuo provino per Zelig mi va benissimo, ma se parlavi seriamente è meglio che ricalcoli i tuoi obiettivi. La mia filosofia è quella