Giardino Naturale - Il basilico selvatico (Clinopodium vulgare), pianta utile e bella

Il basilico selvatico (Clinopodium vulgare) ha infiorescenze davvero caratteristiche.

Nelle mie visite all'amata campagna mi era capitato di trovare, anni fa, un'erba davvero particolare. Aveva una struttura insolita, piccoli fiori rosa abbastanza insoliti e se strofinate le sue foglie emanavano un profumo abbastanza intenso. Non sapendo bene cosa fosse, ma trovandola interessante, ne trapiantai alcuni steli in vaso e la tenni in terrazzo per un po', cercando di capire di che cosa si trattasse.
Poi un giorno in un libro sui fiori spontanei ne trovai la foto, con l'indicazione in didascalia "basilico selvatico". Non riuscendo a trovare notizie seguendo questa pista chiesi l'aiuto degli amici del Forum di Natura Mediterraneo, e così grazie a loro scoprii a specie appartenesse: si trattava di Clinopodium vulgare.

Il basilico selvatico si è autodisseminato in un'aiuola. Foto Andrea Mangoni.

Il basilico selvatico (Clinopodium vulgare), pur non essendo esattamente un vero basilico, è comunque anch'esso una lamiacea, appartennete cioè ad una famiglia che offre alle nostre tavole buona parte delle più
 comuni aromatiche. Nota anche come Calamintha clinopodium, al suo stesso genere è stata ascritta anche la nepetella, che ora dovrebbe essere più correttamente chiamata Clinopodium nepeta



Il basilico selvatico è una pianta rizomatosa dal portamento non eccessivamente prostrato, alta circa 40-60 cm, occasionalmente di più. i suoi fusti sono pubescenti e a volte quasi vellutati.

Presenta foglie opposte, ovali, leggermente seghettate ai margini, poco pubescenti. Se strofinate tra le dita emanano un aroma caratteristico, a metà strada tra quello del basilico e quello della menta. Le infiorescenze sono costituite da verticillastri posti all'ascella delle foglie, di forma arrotondata o globosa, e i fiori tubuliformi sono di colore rosa o portpora chiaro. Possono arrivare a sviluppare fino a 30 fiorellini per infiorescenza, anche se di solito sono di meno.


Clinopodium vulgare - dettaglio dell'infiorescenza e delle foglie. Foto Andrea Mangoni.

La pianta del basilico selvatico cresce nei prati assolati e ai margini delle boscagli e delle siepi; spesso si avvantaggia della presenza di erbe o piante più alte e forti e le utilizza come punto d'appoggio per spingere i propri steli verso l'alto. Ama terreni relativamente ben drenati, leggermente umidi, ben soleggiati o comunque che ricevano la luce del sole almeno per alcune ore al giorno. Nel giardino naturale è utile come fornitrice di nettare per gli insetti pronubi, dai ditteri alle farfalle. Fiorisce da maggio a settembre, e si autodissemina senza problemi. in ogni caso potete raccoigliere i semi dalle infiorescenze secche, e seminarli immediatamente in terreno mediamente leggero, pressandoli leggermente al suolo e mantenendo una leggera umidità.

Clinopodium vulgare è però considerata una pianta fitoalimurgica, ovverosia viene utilizzata in cucina e nella farmacopea tradizionale. le sue foglie possono essere usate per insaporire le insalate, per fare particolari salse o per ottenerne un leggero thè (ovviamente, prima di mangiare qualunque erba spontanea occorre essere ASSOLUTAMENTE certi della sua corretta identificazione, ricordatelo sempre! Nella farmacopea tradizionale, queste piante erano usate in quanto avevano capacità espettoranti, antisettiche e antispasmodiche, aiutavano la digestione e prevenivano le coliche. Inoltre secondo alcune antiche tradizioni esse erano appese ai piedi del letto dei bambini per tenerne lontani gli spiriti maligni. Insomma, una pianta dalle mille virtù!

Ora dopo tanti anni il basilico selvatico si è autodisseminato in abbondanza in un'aiuola della casa dei miei genitori, ma io per non saper nè legger nè scriver ne ho trapiantato alcuni esemplari in vaso, per portarli nel terrazzo di casa mia... E presto vi saprò dire se in insalata risulterà così buono come dicono!

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