Due pannocchie di mais Biancoperla. Foto Andrea Mangoni.

Tutti sappiamo che il nostro Paese è uno scrigno di biodiversità agronomica, e che esistevano - ed esistono ancora! - numerose varietà di mais differenti. Chiunque si trovi a voler coltivare queste vecchie varietà, si trova ad affrontare il problema di proteggerle dall'ibridazione coi mais commerciali, di norma ibridi. Come fare allora? In questo video vediamo insieme come effettuare l'impollinazione manuale del mais. 



Il mais è una pianta anemofila, ovverosia è il vento ad effettuare l'impollinazione, anche a chilometri di distanza. Per essere sicuri di ottenere la riproduzione in purezza di una certa varietà, o per cercare di ottenere particolari incroci, l'impollinazione manuale è la via più sicura da seguire.
Per effettuare l'impollinazione manuale occorre procurarsi un certo numero di sacchetti di carta di
Con questo post il blog inaugura un nuovo filone, quello dei "Guest Post": articoli cioè scritti da altri blogger o autori, in linea con gli argomenti di questo sito. 
Se desiderate pubblicare un articolo nel blog, inviate il vostro materiale inedito a info@oryctes.com, testi e foto. Le immagini devono essere vostre, o di pubblico dominio, ridimensionate in modo da essere larghe 400 pxl. Gli argomenti? Biodiversità, entomologia, avicoltura, orticoltura: insomma, tutti i campi trattati da questo blog. 
Il primo articolo è quello di Daniela Di Pietro di PVcompare.net, dedicato agli animali che sfruttano l'energia solare per sopravvivere.

Animali fotovoltaici, un accostamento apparentemente impossibile ma che recenti studi sembrano confermare.

Fin dai primi anni nei quali iniziamo a studiare scienze naturali a scuola ci viene insegnato che la fotosintesi é un processo chimico reso possibile grazie alla luce che permette la vita del mondo vegetale. Infatti durante la
L'involucro aperto rivela la bacca dell'alchechengi (Physalis alkekengi). Foto Andrea Mangoni.

La prima volta che lo si vede in natura fa una strana impressione, quasi come qualcosa di poco naturale, di "fuori posto". Eppure le allegre "lanternine" rosse, tipiche di questa pianta, rendono l'alchechengi un'essenza immediatamente riconoscibile da chiunque. 

L'alchechengi (Physalis alkekengi) è una pianta perenne rizomatosa a vita breve appartenente alla famiglia delle Solanacee. E' originaria di alcune regioni dell'Europa e dell'Asia, ma oramai è naturalizzata in Italia da secoli ed è possibile trovarla in boschi come Bosco della Fontana a Mantova. 
La caratteristica tipica di molti rappresentanti del genere Physalis è costituita dal calice del fiore che dopo la fecondazione si trasforma in un involucro di consistenza cartacea a forma di lanterna cinese (da qui il nome comune) che protegge la bacca, peraltro commestibile. 

Due calici di alchechengi a differenti stadi di maturazione (Physalis alkekengi). Foto Andrea Mangoni.

Gli steli dell'alchechengi, lungi e piuttosto angolosi, si innalzano a circa 60 cm dal suolo. Le foglie verde chiaro, grandi, hanno forma ovale alla base e si fanno più
Il compost, una dei migliori fertilizzanti al mondo. Foto: Wikipedia.

Poche cose sono utili, nella pratica dell'orticoltura e del giardinaggio familiari, quanto l'utilizzo di un buon compost maturo. Ma che cos'è il compost? Si tratta del prodotto della decomposizione di resti organici di varia natura, soprattutto vegetali, e rappresenta un  fantastico ammendante per la stragrande maggioranza dei terreni, migliorandone struttura, composizione, fertilità, ricchezza. 

La pratica del compostaggio domestico è doppiamente utile, perché permette da un lato di ottenere ottimo "cibo" per le nostre piante, e dall'altro ci consente di riciclare una serie di materiali organici che altrimenti finirebbero nel secchio della spazzatura. Sebbene la raccolta differenziata sia una realtà presente in molte città, l'utilizzo della cosiddetta frazione umida per ottenere compost domestico è incoraggiata da molti comuni che anzi sono disponibili a offrire sia delle compostiere da giardino in comodato gratuito sia a offrire sconti a coloro che siano disposti a occuparsene personalmente. 

Ma fare del compost è un arte: non basta ammassare alla rinfusa materiale organico. Tramite il compostaggio si mira infatti a velocizzare ottimizzandoli i lungi processi di decomposizione che avvengono anche in natura. Occorre sapere infatti che la formazione del
Tanti esemplari cedibili!
Tanti nuovi esemplari cedibili, di mia selezione e per conto terzi! Un gallo Padovano, quattro coppie di Polverara e ibridi di Polverara, tre coppie di ibridi vari di media e grande taglia, e inoltre pollastri e giovani coppie di mia selezione di Polverara (prima e seconda scelta), ibridi di Polverara e ibridi di Black Jersey Giant, tutti animali rustici adattissimi all'allevamento estensivo, buoni produttori di uova e carne. Per l'elenco completo visitate la PAGINA DELLE CESSIONI. A presto!
Oggi vi presento un breve video che affronta un problema comune a molti avicoltori: come impedire ai polli di uscire dal recinto?



Molti danno per scontato che il pollo sia un animale prettamente terricolo, ma molte razze (specie quelle mediterranee) hanno un'ottima predisposizione al volo, e sono in gradi di coprire brevi distanze senza troppa fatica o di superare recinti anche piuttosto alti. Il problema è che così i nostri animali si espongono a molti pericoli, dai predatori al rischio di finire sotto un'auto, o possono creare problemi rovinando coltivazioni e orti nostri o dei nostri vicini. Intervenite prima di tutto alzando l'altezza dei recinti ed eventualmente coprendoli superiormente con della rete plastica. In casotutto questo non bastasse, dovrete provvedere a intervenire fisicamente sugli animali. Le pastoie sono un sistema di corde o legacci che tiene fermo le ali dell'animale, ma oltre a causare fastidio e stress possono (se non effettuate correttamente) essere pericolose e stringere troppo, causando cancrena. Occorre quindi intervenire sulle penne dell'animale, nello specifico sulle remiganti primarie.
Alcuni strappano direttamente le penne, ma questo è SCORRETTO e va evitato: è una pratica che causa dolore e stress agli animali, peraltro inutilmente visto che le penne ricrescono in poco tempo.
Il metodo migliore è quindi quello di accorciare con una forbice ben affilata le remiganti di una delle ali degli animali, in modo da sbilanciarne il volo e da farli desistere dal tentare una fuga. Il disegno qui sotto mostra bene come va eseguito il taglio.
Come accorciare correttamente le remiganti primarie di una gallina senza causarle problemi. Fonte dell'immagine: BackyardChickens.com.

Il taglio delle penne è il metodo meno stressante per l'animale, e se ben eseguito non causa alcun dolore. Inoltre le penne ricresceranno regolarmente alla successiva muta. Ricordate di non tagliare le penne troppo vicino alla base, per non rendere succesivamente la muta troppo difficile per l'animale. Evitate anche di tagliare le penne quando stanno ricrescendo dopo la muta: nella ricrescita le penne sono irrorate e il loro taglio può provocare una forte emorragia. Ricordate poi che una gallina con le penne accorciate faràpiù fatica in fase di cova a coprire tutte le uova e a scaldarle uniformemente. Tenetene conto!
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LETTURE CONSIGLIATE

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Le tre sorelle: mais,  zucca (o zucchina) e fagiolo. Foto Andrea Mangoni.

Presso molte popolazioni di Nativi Americani esisteva una leggenda, legata alla coltivazione di tre piante fondamentali per l'economia di molte tribù: le piante erano mais dolce, fagiolo rampicante e zucca (o zucchina), e la leggenda era quella delle tre sorelle. 

C'erano una volta tre sorelle, così unite da stare sempre insieme, e così legate da non pensare di poter sopravvivere l'una lontana dalle altre. La più piccola delle tre era vestita di verde, e strisciava ancora per terra; si sarebbe potuta alzare in piedi solo posandosi a un bastone. La seconda era vestita di giallo, e fuggiva verso il sole ogni qualvolta il vento le scompigliava i capelli. La terza, la maggiore, più grande e alta, sorvegliava le altre due, e aveva uno scialle verde pallido sul quale scioglieva i lunghi capelli biondi. Un'estate arrivò un giovane guerriero nativo americano, un ragazzino coraggioso dai passi lievi, che conosceva il linguaggio degli animali della foresta. Le sorelle lo guardarono con interesse, ma il
Quale dieta è la più adatta all'uomo? Dal punto di vista etico, quella che ci sentiamo di seguire.  Dal punto di vista scientifico, onnivorismo con forte tendenza alla frugivoria. Image source: Aula Gastronomica
Attenzione. L'articolo è lungo, complesso e forse per qualcuno risulterà noioso. Se volete solo sapere quale sia stata la mia scelta, leggetevi direttamente l'ultimo paragrafo. Se decidete invece di leggere l'intero articolo, leggetelo fino in fondo, per favore, prima di commentarlo, condividerlo, criticarlo o quant'altro. Magari fate una scappata anche a leggere gli articoli originali linkati. Poi decidete liberamente se conservarlo o gettarlo, ma prima per favore arrivate in fondo. 

Negli ultimi tempi sempre più persone, tra quelle che conosco, stanno meditando di passare da un'alimentazione onnivora a una vegetariana o vegana. Pur non essendo vegano, non ho personalmente nessun motivo di criticare queste scelte alimentari, anzi. Credo che ognuno di noi debba scegliere sempre secondo coscienza ciò che preferisce fare della propria esistenza. Credo che le scelte vegetariana eo vegana siano eticamente parlando tra le più degne, senza contare la loro sostenibilità dal punto di vista ecologico. Purtroppo assieme a una mutata sensibilità nei confronti dei temi correlati alla scelta vegana o vegetariana aumentano come d'incanto anche le affermazioni drastiche, incaute, a volte totalmente prive di fondamento scientifico, affermazioni che poi vengono riportate pedissequamente come un vangelo, senza che si sia speso un secondo ad analizzarne la veridicità.
Rimango dell'idea che sia inutile se non dannoso riportare delle false notizie di tipo scientifico per far accettare una scelta che secondo me dovrebbe risultare principalmente etica. Questo post nasce quindi dalla mia personale esigenza di far luce su una serie di informazioni date a volte acriticamente per esatte da tanti entusiasti vegani. La prima, e la più comune, è:

Mangio vegan, così non uccido animali per nutrirmi!
FALSO. Nessuno, e sottolineo NESSUNO, si può liberare dalla ruota dell'uccisione di altri viventi solo smettendo di alimentarsi di alcuni di loro. In particolar
Una coppia di colombi, ibridi pesanti. Foto Andrea Mangoni.

Oggi vi voglio segnalare alcuni interessanti video trovati su youtube sulla costruzione di colombaie sportive, o come vengono chiamate nei Paesi anglosassoni pigeon loft. Sono delle idee interessanti e - mi sembra - piuttosto funzionali. Anche per chi non ha colombi, ma solo polli, potrebbero essere fonte di spunto per la costruzione di un pollaio razionale. L'ultimo video riguarda invece la costruzione di una mangiatoia antispreco per colombi, sempre facilmente applicabile anche ad altri allevamenti avicoli. Buona visione!