Dopo lungo tempo, finalmente, sono riuscito ad aggiornare la Libreria del blog, iniziando con una raccolta di oltre 60 volumi dedicati all'Avicoltura: da testi italiani a francesi e inglesi, da testi antichi a quelli attuali! Le nostre passioni si alimentano in molti modi, anche - e soprattutto, per me - leggendo e acquisendo nuove conoscenze. Per questo ho deciso di offrire ai lettori, in questa pagina, la possibilità di trovare e di acquistare tramite le pagine di questo blog dei libri direttamente su Amazon.it. I volumi sono suddivisi per generi, e scelti in base al potenziale interesse che possono avere per gli appassionati. La Libreria verrà periodicamente aggiornata ed ampliata.

L'inverno si avvicina, ma polli rustici come questa Polverara nera non richiederanno che poche, semplici attenzioni per affrontarlo al meglio.


Novembre avanza, tra la nebbia, i primi freddi e l'umidità che penetra nelle ossa e ci fa desiderare castagne arrostite, coperte calde di fronte a un camino acceso e simili altri piaceri.
E i nostri avicoli, come affronteranno la cattiva stagione? Ne abbiamo già parlato in passato, ma possiamo provare a dare qualche ulteriore consiglio.

Per i polli al pascolo avere un'area destinata ai bagni di sole è molto importante. 

1 - Preparate il pollaio. Effettuate ogni riparazione necessaria, rimpiazzate ogni parte rotta o mancante. Assicuratevi che tutto possa essere perfetto se doveste
Un giovane gallo si nutre di scarti alimentari in una compostiera.


L'allevamento e il mantenimento di un gruppo di polli rappresenta ovviamente un costo nell'economia familiare.
Esistono però dei modi per risparmiare qualche soldo, magari da reinvestire nell'acquisto di quella nuova incubatrice che abbiamo visto on line o di quel manuale americano che... Be', credo di non dovervi suggerire come. Vediamone alcuni, dai più semplici e ovvi a quelli forse meno immediati.

1 - Lasciate i vostri polli al pascolo. Ne abbiamo già parlato, per il benessere dei polli il pascolo è un toccasana sia dal punto di vista alimentare che come antistress. Vale la pena al limite investire qualcosa in più nella sua progettazione e realizzazione, visto che se ben gestito e arricchito delle giuste essenze potrà offrire ai nostri animali un'alimentazione varia. Attenzione dunque ad eliminare le specie velenose, per quanto possibile, e a integrare la naturale biodiversità del prato con essenze gradite ai pennuti. I pascoli più naturali, con arbusti e piccoli alberi, sono i più graditi e i più salutari. Tra gli alberi, usate in abbondanza piante come caco, nespolo, giuggiolo, sambuco, corniolo, tutte produttrici di frutta o bacche appetibili dai polli e che non richiedono trattamenti di sorta.


2 - Nutrite gli animali alla sera. Se i vostri polli hanno accesso al pascolo, la loro abilità come foraggiatori sarà aumentata dall'appetito che potranno avere. Alimentateli solo verso sera, con la giusta quantità di cibo (vedi punto sotto), di modo che tutto il mangime o le granaglie vengano terminati prima dell'oscurità (in questo modo eviterete anche la proliferazione di ratti e altri roditori). In questo modo al mattino i polli, pieni di appetito, saranno maggiormente invogliati a perlustrare il pascolo e a ottimizzarlo al meglio come fonte di cibo. Le razze mediterranee o comunque leggere, e quelle nane sono le migliori razzolatrici; le razze da carne o quelle a duplice attitudine di solito si dimostrano più "pigre".
Tra gli avicoli, i tacchini sono forse i migliori foraggiatori, in grado di sfruttare anche i pascoli montani.

3 - Acquistate i cereali all'ingrosso. Se avete lo spazio per poter stoccare grosse quantità di alimenti, contattate
Il Tacchino Bronzato dei Lessini è caratterizzato di solito da pelle gialla: l'attuale standard FIAV fa rientrare questa tipologia di animali nel Tacchino Bronzato dei Colli Euganei. L'esemplare della foto però ha pelle bianca, come indicato da alcuni autori. Allevatore Marco Toffoli, foto Andrea Mangoni.

ATTENZIONE - L'articolo che segue non ha la pretesa di essere un documento che copra esaustivamente l'argomento trattato. In particolar modo non mi è stato possibile consultare alcune opere in bibliografia che potrebbero aiutare a gettar luce sulla questione discussa. Mi riservo per questo di poter aggiornare e rivedere quanto sotto esposto alla base di nuove possibili informazioni derivanti da testi e fonti non ancora consultate.

Tra le tante razze di tacchino che popolano e hanno popolato la nostra penisola, il Tacchino Bronzato dei Colli Euganei sta sempre più facendo parlare di se tra gli avicoltori amatoriali, dividendo gli animi in due schieramenti, per quella che è - a tutti gli effetti - una questione "di pelle". 

Iniziamo col dire che il Tacchino Bronzato dei Colli Euganei è un tacchino di piccola mole, con maschi che raggiungono i 5 Kg e femmine che si attestano tra i 2,5 e i 3Kg. Sono in genere animali molto rustici, adatti ad un allevamento di tipo estensivo, ottimi pascolatori. Le femmine hanno uno spiccato istinto alla cova, e le piccole dimensioni le rendono ottime covatrici di uova di gallina, che in virtù della loro leggerezza non rompono facilmente. Rispetto al Tacchino Comune Bronzato, più grosso (maschi attorno ai 6-7 Kg, femmine sui 3-3,5 Kg) il Bronzato dei Colli Euganei ha una livrea più ricca di riflessi metallici e caruncole più sviluppate. Anche le femmine mostrano in genere una livrea ricca di riflessi. Il disegno delle remiganti è di norma ben visibile. 
Negli scorsi anni la FIAV (Federazione Italiana Associazioni Avicole) ha inserito la razza nel proprio standard, specificando che il colore della pelle di questi animali dovrebbe essere giallo. La cosa però va contro a una serie di testimonianze che vorrebbero la pelle di questi animali di colore bianco. Ma a cosa è dovuta questa scelta? E soprattutto, appare essere prettamente arbitraria o trova riscontro nella realtà del territorio considerato?

Foto storica del Tacchino Bronzato dei Colli Euganei, scattata dal prof. C. L. Fracanzani e tratta da Agraria.org.


Iniziamo col dire che da anni alcuni giudici dell'Entente Européenne d'Aviculture avevano notato e ammirato le caratteristiche di una popolazione di tacchini di piccola taglia, diffusa in Veneto, caratterizzata spesso da pelle di