La mia campagna - L'alba di una nuova primavera.

L'alba nella mia campagna.
La primavera scivola leggera tra gli steli d'erba, all'alba, sotto il sole che sorge placido in un cielo terso e infuocato. Con lei si alza la rugiada che ha lavato dolcemente il vigneto, che fortunatamente non ha risentito delle notti fredde di questi giorni. Quest'anno inizierò a cambiare i sostegni di alcune vigne, sostituendo i pali con giovani aceri campestri, per far rivivere anche nei miei campi la magia della vite maritata. Torno indietro, con la rugiada che bagna le scarpe, verso il ricovero dove mi attendono i pulcini che vogliono giustamente la loro parte.

I pulcini di Polverara nati pochi giorni fa. 

I nuovi nati delle mie Polverara sono belli, come tanti piumini neri e bianchi. Avrei voluto poterli far nascere molto prima, ma le cose sono anche quest'anno complicate.
Spero di aver imparato qualcosa dalle vicissitudini dello scorso anno, e di riuscire a gestire meglio le nuove generazioni. Ma sempre più cercherò di veleggiare verso un allevamento di sole Polverara nere.

Due piccoli fiori di Neotinea tridentata.

Torno in campagna col sole, dove hanno fatto capolino i fiori lievi e delicati delle orchidee tridentate (Neotinea tridentata): un gioiello in miniatura che si incastona in una comunità vegetale di piante spontanee complessa e bellissima e, per fortuna, ancora vitale. Unica essenza a esser scomparsa è il caglio zolfino (Galium verum), ma ne recupererò qualche pianticella lungo una stradina di campagna. 

Una copia di gerridi nel fossato.
I fossati delle mie campagne hanno pochissima acqua, anzi... per dirla tutta, sono quasi secchi. Credo sia la seconda volta che accade in quaranta e passa anni che li vedo. Mi avvicino per cercare di capire cosa vi viva oramai, visto che così tante specie sono state estinte dai gamberi della Louisiana... e trovo pochissimi animali. Solo i gerridi (Gerris sp.) continuano a pattinare lievi sulla superficie dell'acqua, con ben pochi competitori in questo ambiente così elitario. 

I fiori di Hottonia palustris.

Già, i miei fossati stanno morendo, ma a casa in un bidone pieno d'acqua stagnante, pullulante di dafnie e piccoli crostacei, mi atende il fiore delicato e bellissimo della primula d'acqua (Hottonia palustris). Ne resistevano, fino a 5 anni fa, ancora due popolazioni localizzate nella zona della Riviera del Brenta; i gamberi ne hanno segnato la fine. Ma prima che il peggio accadesse io e alcuni amici ne abbiamo salvato qualche stelo, che si è moltiplicato in sicurezza nei laghetti per loro costruiti. E quest'anno anch'io preparerò un paio di stagni, per contribuire a conservare questa e altre specie. 

La fioritura del nespolo (Nespilus germanicus)

Nel frutteto le fioriture si susseguono felicemente. Il raccolto di albicocche promette di essere magnifico. Gli innesti di pero e ciliegio hanno preso quasi tutti, e quelli dello scorso anno mostrano già i primi frutti. La cucina delle nostre case sarà anche quest'anno ben rifornita di frutta e verdura. 

Le piantine neonate di pomodori antichi.

Sì, perché dopo un anno di forzato stop, ho ripreso a seminare le vecchie varietà di ortaggi che conservavo. Le piantine di pomodoro stanno nascendo, ma attendo che si schiudano i semi di altre delizie: peperoni, mais, frumento... quest'anno eliminerò la maggior parte dei vecchi semi, rinnovando le mie scorte. Ma ora devo spruzzare delicatamente acqua per far crescere fino al momento del trapianto i giovani virgulti. 

La fioritura del ribes.

In un angolo del giardino mi attendono i fiori e le prime bacche di tanti tipi di frutti di bosco. Ribes, uva spina, gelso, more senza spine, lamponi e fragole... Le ho piantate per mio figlio Pietro, che ne va pazzo, e per cui voglio continuare a coltivare questi scampoli di terra.
Nel farlo cercherò di conservare tutto quello che mi è stato dato. Non so se ci riuscirò, ma ci tenterò con tutto il cuore. La primavera mi ha portato più determinazione, più desiderio, più voglia anche di tornare alle mie origini e alle mie vecchie passioni. 
Continuerò a lavorare qui, in questa campagna splendida, ricca e generosa. Voglio cambiarla, facendola restare sempre sé stessa. Una splendida sfida, che voglio affrontare ancora, ogni giorno, sempre. 

0 commenti: